Studenti e studentesse ripresi di spalle in un’aula di liceo. By Google

Non dire mai che i sogni sono inutili perché inutile è la vita di chi non sa sognare. Jim Morrison.

La questione

Ritornare su certe posizioni, seppur da un blog minimale come questo, rischierebbe più che altro di evidenziare eccessivamente una posizione che non merita ulteriore spazio. La questione legata alle classi differenziali riproposte recentemente, però, è molto più complessa di come l’Esimio Sig. Dott. Candidato a perditempo Gen. Vannacci vuol far credere.

Di cosa parliamo?

Il percorso che portò, a partire dal 1971 con una serie di Decreti del Presidente della repubblica, poi suggellato dalla legge 517 del 1977 e ulteriormente perfezionato dai successivi interventi legislativi del 1992 e altri, sottointende la capacità visionaria di sognare un’altra società, di certo migliore, nonostante il sentire comune in quel dato momento storico, dove gli istituti e le classi ghettizzanti erano la norma, per certi versi, incontestabile. Bene, ora avete ben presente, care lettrici e cari lettori di Opposte Visioni, di cosa stiamo parlando. Le dichiarazioni del sig. Esimio Generale candidato alle Europee Vannacci signorsì hanno suscitato un certo dibattito e giro di opinioni sugli organi di stampa, aspetto sul quale non ritornerò. Non sono le assurde parole, corrette e rigirate per dare loro una forma di proposta politica, che il soggetto in questione ha proferito ad attirare la mia attenzione, bensì un altro particolare, di cui il Generalissimo Vannaccissimo è portatore. Il sig. Gen. Un po’ ignorante Vannacci arriva al suo percorso politico da uomo delle istituzioni, e anche di un certo profilo. Proprio qui si crea la nemesi, e passo a spiegare perché, traendo poi delle conclusioni generali (queste sì nel senso buono) per affermare che il Generale non è l’unico e purtroppo la nostra società è pervasa da soggetti che, oltre a non sognare, non sono attenti nemmeno sui processi visionari di innovazione sociale di quei sognatori di cinquant’anni fa.

Cosa non va

L’elemento di maggior disturbo in questo ragionamento fino è il fatto che personaggi più o meno pubblici, comunque coinvolti dal pubblico impiego, devono andare molto cauti con quelle affermazioni nostalgiche di un passato imperfetto, considerando che è lo stesso presente ad essere parimenti imperfetto e occorre ambire ad un futuro che, se non possiamo definire propriamente perfetto, sia per lo meno l’affermazione piena di diritti oramai acquisiti in tutti i paesi Occidentali, soprattutto il nostro Belpaese, che di tante istanze e mutamenti positivi rispetto alle disabilità risulta portatore sano di innovazione, vedi Convenzione del 2006. Pertanto tornare sui propri passi non è solo inopportuno, ma anche destrutturante di una serie di diritti che sono,né più né meno, affermazione di garanzie costituzionali, con buona pace di Vannacci.

Quindi delle due possibilità, una deve essere plausibile, se non addirittura verosimili tutt’e due: o il toscano Robertone è un ignorante delle peggiori fattezze, ma proprio duro e di coccio, oppure per schifosi calcoli politici, il medesimo signore si fa mal consigliare, e nella sua parte politica non sarebbe nemmeno la prima volta, vedi vicende legate a Luca Morisi. Inoltre, la stessa Lega, coltiva questi geni del male, perché è dal lontano 2010 che esponenti di questo partito propongono dei passi indietro che risultano del tutto inopportuni e sparati nel mucchio così, solo per dirla più grossa degli altri, denotando una assoluta non conoscenza né di questioni di diritto né tanto meno di quelle riferite all’educazione o all’istruzione come sistema complesso.

Per concludere

Ad ognuno di voi le sue considerazioni. Ribadisco però in conclusione che uomini e donne che ambiscono ad una carica di rappresentanza dovrebbero essere più accorti nel formulare delle proposte politiche, su qualsiasi tema, perché occorre studiare e tanto. Far diventare una proposta politica un pensiero che deve per necessità ideologiche porsi al contrario del buon senso risulta stucchevole e controproducente, per la società, per le istituzioni, per il dibattito politico e per le stesse carriere di alcuni.

Caro Robertone Vannaccione, che tu abbia potuto fare delle missioni in aree ad alto rischio del pianeta con l’Esercito Italiano o che tu abbia potuto conseguire delle lauree in strategie internazionali o quel che ti pare, non ti esime dall’affrontare certi temi solo dopo accurato approfondimento, pertanto consiglierei, dopo tante missioni militari, di farti una bella missione civile in una scuola, in un centro di riabilitazione o accanto ad una famiglia con una ragazza o ragazzo disabile, al di là della natura dell’handicap, per comprendere come le parole espresse per la tua scellerata proposta politica sono, oltre che prive di fondamento logico e giuridico, anche del tutto sprovviste di quella dimensione visionaria condizione minima per chi vuol fare politica e ambire alla rappresentanza del popolo sovrano.

Nota al margine

Dimenticavo di dire che il fondamento di questa tipologia di proposte, che mi sento più soddisfatto nel definire boutade politiche, risiede nella necessità di far andare più “spediti” gli studenti considerati “normo”. <Ma da quando la conoscenza dell’altro e il confronto rallentano chissà chi?

Lascia un commento

Quote of the week

"People ask me what I do in the winter when there's no baseball. I'll tell you what I do. I stare out the window and wait for spring."

~ Rogers Hornsby

Designed with WordPress